Giubileo 2015 Come fare il botto senza bisogno dell’Is Il ministro dell’Interno Angelino Alfano in un’intervista domenica scorsa al Messaggero, ha detto che i messaggi di minaccia nei nostri confronti provenienti dall’Is sono principalmente uno strumento di propaganda che comunque il governo non intende sottovalutare. Per questo è stato alzato il livello di allerta al massimo, sebbene a tutt’ oggi non siano stati registrati fatti tali da ricondurre “a una minaccia specifica”. Gli esperti del ministero dell’Interno continuano “a temere più l’azione del singolo attentatore radicalizzato in Italia, che l’arrivo di terroristi organizzati”. Il che ci consenta il ministro, non esclude che con il dover fronteggiare i primo dovremo anche fronteggiare i secondi. Ancora dovremo passare attraverso l’Expo, che impegnerà 5mila uomini, ammesso che tutto vada bene avremo bisogno di un mese per trasferire l’apparato predisposto a Milano su Roma e già dalla prossima settimana incomincerà ad operare una cabina di regia per le esigenze di sicurezza e di ordine pubblico presso il Viminale e ancora non sappiamo quanti uomini, serviranno, così come la quantificazione dei fondi necessari. Non capiamo solo perché si debba escludere a priori di chiedere il sostegno del Papa in termini economici all’evento, visto che non stiamo proprio navigando nell’oro e le emergenze non mancano. L’Italia, si è un grande Paese, ma proprio per questo non c’è ragione di diventare la sala di transito per il Vaticano, che magari una mano potrebbe darcela e gli converrebbe, pure. Poi Alfano ritiene che sia presto per dire se sarà necessario ricorrere a provvedimenti straordinari o a figure commissariali sul vecchio modello grandi eventi, eppure Roma oggi appare una gruviera, la qualità dei mezzi pubblici è peggiorata, le strade sono piene di buche: prima di dire “siamo pronti”, come ad esempio si è precipitato a dire il sindaco Marino, bisognerebbe almeno avere una qualche idea per risolvere i problemi immediati, C’è un capitolo delle grandi opere da realizzare, ma mai completate, vedi solo la Linea C della metropolitana romana. Avrebbe dovuto essere pronta per il Giubileo del 2000, non sarà finita neppure per il prossimo. Già si parla del 2025, per i fortunati ancora vivi in quella data. Eppure se ne parla dal 1990. Ad ottobre dovrebbe aprire il primo tratto della nuova linea verde da Pantano a Centocelle, ammesso che ci si riesca, finché non sarà prolungata fino a San Giovanni resterà scollegata dalle altre due linee esistenti. Trascuriamo sul fatto che appena si parla di grandi opere scatta l’allerta delle procure, non fossero bastati Anemone e Balducci, ora abbiamo visto anche “Mafia Capitale”, non proprio un fenomeno rassicurante vista la sua capacità di tentacoli perfino sui centri d’accoglienza per fronteggiare l’emergenza immigrati. Per finire con il fare il botto, non è detto che occorrano i terroristi dell’Is. Possiamo riuscirci anche da soli. Roma, 16 marzo 2015 |